Nuove tendenze dal mondo del Digital Marketing.
Monaco, Centro Congressi, eccoci di nuovo in Germania, per il secondo anno consecutivo.
Obiettivo? Essere sempre aggiornati su novità e trend di settore.
L’evento si apre il 2 aprile in sala plenaria. Parola ad Alexander Holl (CEO di 121WATT) e a Rand Fishkin, (Fondatore di SparkToro), i quali parlano di Apocalisse del web marketing.
Cosa sta cambiando? Negli scorsi anni, si è tanto parlato di buoni contenuti, engagement, influencer e seo. Il sito aveva perso la sua centralità, divenendo soltanto uno degli strumenti di promozione, una sorta di vetrina. L’importante era esserci, reperibili in ogni dove per avere maggiori possibilità di essere trovati e quindi cliccati.
Ma i grandi leader di settore cambiano le carte in tavola, così ci si trova a fare i conti con un Nuovo Google che diventa ormai “tuttologo”, mission del motore di ricerca sembra essere esso stesso risposta agli utenti, senza che questi visiti ulteriori siti per approfondimenti. Da google ormai si può sapere tutto di tutto.
Facebook sta facendo lo stesso: l’utente deve rimanenere inchiodato al social network, tanto che anche dal punto di vista statistico, è diventato molto più complesso analizzare gli utenti ed il loro percorso di navigazione.
Si parla quindi di Old School Marketing: sito e mailing list tornano in voga. Un sito accattivante che incuriosisca gli utenti, incentivi che li portino ad iscriversi alla newsletter e a seguirti sui social network. Fidelizzare l’utente è la chiave di tutto. Per cui, meno dispendio di risorse e più concentrazione verso i propri potenziali clienti e i loro bisogni. E gli influencer? Pare che siano tutto fumo e poco arrosto … gli utenti che seguono gli influencer, non sono davvero interessati a ciò che abbiamo da proporre, o, se lo sono, il ritorno è troppo basso rispetto all’investimento.
Ecco cosa fare: rimboccarsi le maniche e dare al proprio visitatore ciò che sta cercando, diventare un punto di riferimento irrinunciabile, affinchè sia un nostro fedele utente e futuro cliente.
Questi, quindi, i nuovi comandamenti, almeno a detta di Rand Fishkin:
- incentra la tua strategia di marketing su sito e mailing list
- utilizza le giuste leve (content marketing con attenzione a linguaggio social e seo, pr e advertising, sponsorizzazioni ed eventi)
- investi laddove il tuo target decide e fa delle azioni (non servono finti followers o finti mi piace, è importante l’interazione)
- fai in modo che il tuo messaggio risponda al bisogno dell’utente in relazione alla popolatità dell’argomento che tratti (cavalca le notizie!)
- fai in modo che i social siano un veicolo per condurre a te il tuo utente e che non siano fine a se stessi
- utilizza la pubblicità per andare ad intercettare chi già ti conosce ed ha già visto il tuo prodotto servizio. Fai prima arrivare traffico organico e diffondi il tuo brand, dopodichè preoccupati di
- fare pubblicità ed analizzare il ritorno sull’investimento.
Dai trend a qualche spunto “analitico”. I dati sono ovviamente fondamentali nella costruzione di una strategia di marketing, lo erano in passato ma, a maggior ragione oggi, che, grazie al web, possiamo conoscere i nostri utenti e studiarne i comportamenti. Natali Kortum, parla di METODOLOGIA DI ATTRIBUZIONE: come facciamo ad individuare un cavallo vincente quando la metodologia fino ad ora utilizzata premia soltanto l’ultimo touch point prima della conversione?
Bisogna definire una strategia che permetta di:
- identificare tutti i touch point (i canali attraverso i quali il nostro utente ci ha conosciuto)
- organizzare una vera e propria strategia di attribuzione
- fare dei test
- creare un piano d’azione.
E’ fondamentale sfatare il mito che ormai l’unico canale di accesso alle informazioni sia quello digitale ed adottare quindi una strategia MULTICANALE.
E nel mondo dell’advertising come ci si comporta?
Addentrandoci per un attimo nel mondo di Google Ads, Brad Geddes di Adalysis, ci racconta qualcosa in più riguardo gli ETA (Extended Text Ads) annuci estesi di google, che a suo avviso sarebbero più orientati alle conversioni rispetto agli RSA (Responsive Search Ads) i canonici annunci responsive di google, in quanto occupano non solo più spazio nella serp, ma possono contenere molte più info utili per la conversione: numero di telefono, dettagli e descrizioni aggiuntive e molto altro. “Boring ADS kill CTR” ecco una delle linee guida: gli annunci google ads devono essere creativi, stop ai testi keyword oriented e spazio a un pò di creatività che aiuta a migliorare il CTR (click through rate) degli annunci.
Si parla di Intelligenza Artificiale (AI), la più grande scoperta dell’uomo in materia di marketing è farsi aiutare dai robot o da macchine intelligenti a scovare i gusti degli utenti e rispondere esattamente alla domanda che ci hanno posto, con ciò di cui hanno bisogno. Jim Sterne di Digital Analytics Association, ci racconta proprio di come questa evoluzione stia avvenendo sia nel mondo B2B che nel mondo B2C e di come l’evoluzione naturale sia C2C, costumer2customer, si pensi ai social, fino ad arrivare al C2B, costumer2business, in cui il consumatore dialoga direttamente con le macchine intelligenti manifestando le sue necessità e definendo il prodotto/servizio che gli serve. E gli umani? Niente paura, si tratta comunque di macchine che hanno bisogno di noi per funzionare!
L’intelligenza artificiale riveste un ruolo chiave anche nell’email marketing, leva fondamentale se si vuole parlare al consumatore e fare fatturato. A detta di Jenna Tiffany di Let’sTalk Strategy, il 75% degli utenti preferisce le mail come strumento di comunicazione.
Ma qual’è l’evoluzione dell’email marketing?
Tre sono i pilastri:
- Intelligenza Artificiale
- Automazioni che anticipano le esigenze
- Utilizzo della ricerca vocale
I contenuti e l’oggetto di una newsletter andranno piano piano ad adeguarsi a questi tre pilastri, rispondendo automaticamente ed in tempo reale agli utenti a seconda del grado di interazione e delle abitudini di navigazione che questi hanno.
La ricerca vocale è centrale anche secondo Nick Wilsdon di Vodafone Group, che racconta quanto la modalità di interagire con i device e la ricerca su web, cambierà nei prossimi anni. Già ora, esistono alcune tecnologie vocali, che rispondono al solo impulso della voce ma, presto, dovremmo considerare la voce nella nostra strategia seo e non solo, prestando attenzione ad “altri H” … oltre ai soliti H1, H2, H3 che risponderanno al comando vocale e permetteranno al nostro sito di essere trovato.
Jason Paget di Booking.com ci parla di “Cannibalisation” nella SEO. Cosa vuol dire? Sempre di più i motori di ricerca e i social tentano di trattenere i nostri utenti. In questo modo le visite al sito diminuiscono e la nostra importanza, quali entità nella serp dei motori di ricerca, perde di significato perchè l’intento è dare risposte immediate al “navigatore” senza che questi arrivi da noi.
Cosa dobbiamo fare? Curarci dei nostri utenti, fidelizzarli, investire nella personalizzazione per far si che il visitatore si affezioni a noi e ci venga a cercare direttamente! Quindi? Non dobbiamo puntare sulla vendita come primo obiettivo delle nostre campagne ma sulla profilazione: individuiamo il nostro target e poi seguiamolo nelle sue abitudini di navigazione.
Pronti per la rivoluzione?